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Design essenziale e linee grafiche per oggetti che evocano elementi naturali. In casa di Sylvain Willenz

Oggi siamo ospiti del designer Sylvain Willenz, che ci apre le porte di casa sua. Un edificio anni Sessanta è diventato un ambiente familiare, interpretato attraverso uno stile grafico, che alterna il bianco e il nero a stanze con toni naturali.

Nel salotto, le curve ‘facili’ e la forma sobria della lampada Dusk, disegnata da Sylvain per Hem, diffondono un bagliore morbido e ambientale. Un camino in rame battuto richiama l’elemento naturale della terra, così come il colore di Cépe, il pouf che Sylvain ha disegnato per Arrmet. È un elemento mobile che si sposta a seconda delle necessità e spunta davanti alla finestra, accanto al divano, vicino al camino.

Alle pareti i dipinti sono di Johanna Van Daalen, artista e moglie di Sylvain, che si lascia ispirare dagli incontri con la bellezza quotidiana.

Sylvain ha risposto ad alcune domande. Dalle sue parole emerge il ritratto di un designer immaginifico, che parte dall’essenza di una ‘visione’ per ricavarne un oggetto. Da questo processo creativo escono forme semplici, in cui materiali e realizzazione sono elementi essenziali per rimanere fedeli all’idea originale.

Quali valori cerchi di esprimere attraverso i tuoi progetti?

Sylvain: I miei valori nel design sono onestà, innovazione, divertimento, eleganza e atemporalità.

Quali sono i pezzi di design che ti piacciono di più?

Sylvain: Ce ne sono così tanti… Una è la sedia da ufficio Vitra .04 di Maarten Van Severen, che uso nel mio ufficio a casa. È pura, grafica e ‘precisa’.

Ci sono dei designer che ti hanno ispirato nel tuo lavoro?

Sylvain: Certo, i maestri italiani, come Magistretti e Castiglioni. Adoro il loro umorismo e la loro classicità.

Da dove prendi l’ispirazione per i tuoi progetti?

Sylvain: Ovunque. Ma non esiste una ricetta unica per un design. Dipende dal contesto. In generale, chiudo gli occhi e immagino l’essenza stessa dell’oggetto. La mia interpretazione è molto grafica. Quando ho immaginato un pouf per Arrmet, ho pensato ai funghi… ed è così che CEPE ha preso forma.

Quale idea di stile hai seguito per arredare i tuoi spazi privati?

Sylvain: Vivo in una casa del 1968, che ho ristrutturato. È giocata molto sul bianco e nero, proprio come i miei disegni. Il soggiorno è incentrato sui toni naturali, beige, marrone, senape… e presenta un autentico camino in rame martellato. È un elemento caratteristico che mi sono premurato di mantenere.

Come si armonizza Cépe con gli altri pezzi che hai scelto per il tuo soggiorno?

Sylvain: Ho un Kvadrat Remix 433 arancione terroso a casa, che si fonde perfettamente con i colori del mio soggiorno. Lo uso tutti i giorni e lo sposto dove serve. A volte è vicino al camino, a volte è accanto al divano. È semplice e grafico, proprio come gli altri manufatti di casa mia.

C’è qualche aspetto della collaborazione con Arrmet che hai particolarmente apprezzato?

Sylvain: Arrmet è un’azienda a conduzione familiare e l’atmosfera è calda e amichevole. Questo per me è l’ingrediente migliore per una buona collaborazione. Non vedo l’ora di creare altri progetti con il team Arrmet e gli art director Luca e Paolo.

Sylvain: Su cosa ti piacerebbe lavorare in futuro?

Più tappezzeria: divani e poltrone. E ancora la ceramica, che è un materiale che adoro, così bello e con molte possibilità di trame e colori.

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